Terra Amara .Betul affronta il processo per l’omicidio di hakan .

La piccola aula della corte si era riempita rapidamente quella mattina. Sguardi ansiosi e bisbigli nervosi riempivano la stanza, mentre Betül veniva condotta all’interno. Züleyha e Fikret, che erano tornati dalla Siria con il ferreo intento di fare giustizia, fissavano l’imputata con espressioni indecifrabili.

Sermin stava tra la folla, la furia ancora scolpita sul suo volto per il tradimento di Füsun, che aveva guidato Züleyha proprio da Betül. La ferita dell’amicizia spezzata era ancora fresca – una cicatrice emotiva che avrebbe impiegato molto tempo a guarire.

Betül, la spazzina che una volta camminava con dignità tra le strade di Çukurova, ora sollevava la testa in aula, cercando di mantenere un barlume di orgoglio nonostante le manette. Le voci di accusa echeggiavano contro le pareti, ma la sua mente era altrove; era con sua figlia, il cui futuro ora pendeva da un sottile filo.

Il giudice entrò e un silenzio pesante cadde sulla folla. Nessuno osava muoversi o parlare – il destino di Betül stava per essere deciso. Züleyha, con gli occhi fissi sull’imputata, si domandava se la giustizia sarebbe stata davvero servita, mentre Fikret pensava alle cicatrici invisibili che un processo del genere lascia su tutti coloro che ne vengono coinvolti.

Il processo a Betül non era solo una prova per lei, ma anche un test per l’intera comunità di Çukurova, un esame dei legami che li univano e delle crepe che, sotto la pressione, possono emergere e dividersi.

Con il cuore pesante, Betül affrontava l’intero processo criminale, mentre la domanda persisteva: riuscirà a sopportare le accuse che pesano su di lei e a ritrovare il suo posto in una comunità ora divisa? Era una risposta che solo il tempo avrebbe potuto svelare.